Buongiorno, Lunatici!
Dopo le prime settimane di apertura possiamo dire a buon diritto che ormai abbiamo ripreso, i ritmi cominciano ad essere meno lenti e stiamo rivedendo un po’ di visi che erano mancati perché vacanzieri.
Abbiamo anche lavorato alla prossima stagione e possiamo affermare di avere in serbo per voi un gran bel numero di eventi che sapranno catturarvi, siamo sicure!
Ma ora veniamo a noi e alle riflessioni consuete. Lo avrete anche voi sotto gli occhi, tutto quello che sta accadendo. Anni difficili, un presente storico davvero intricato da dover vivere, un’incertezza evidente e non pochi problemi che ci sono e arriveranno sempre più a farci compagnia.
Ed è chiaro che il pensiero vada spesso lì, che le riflessioni siano dense, tocchino vari punti, tutti uno più scottante dell’altro: la guerra vicina, il cambiamento climatico, il lavoro che continua a non essere sicuro e a generare vittime, la precarietà a livello sociale ed economico, le prossime elezioni, la situazione politica a livello europeo e globale… per non parlare del fatto che siamo sul filo di una pandemia che non si sa bene se riusciremo mai ad arginare.
Non vogliamo mettervi più ansia di quella che già gravita intorno a noi tutti, però, in tutto questo, ci sentiamo un po’ offese, mortificate, dal vuoto. Quello di tante persone che danno fiato senza accendere il cervello, quello di opinionisti che vendono aria, quello di programmi radiofonici, televisivi, canali social che trasmettono senza contenuti nè pensiero, senza nerbo, struttura, preparazione. Cantanti che scrivono e mettono in musica canzoni che non sono neanche ritornelli: come diceva il buon Guccini nascondono (neanche troppo bene!) vuoti di pensiero. Scrittori improvvisati che mettono nero su bianco tre o quattro luoghi comuni e vendono come il pane.
Sembra l’invettiva di bacchettone che non sanno ridere, che non sanno stare al mondo, che hanno una cifra di pensantezza che scaricano sul mondo circostante. Non è così. Proprio perché sappiamo che la leggerezza, l’alleggerire, il ridere, il saper far respirare la realtà sono importanti, fondamentali, soprattutto nei momenti più critici, restiamo basite dalla pochezza che ci circonda, dalla superficialità. Dal vuoto per l’appunto. Di idee, sentimenti, prospettive, consapevolezza e amore verso quello che si fa.
Questo è quello che ci speventa, che fa davvero paura e che assottiglia la speranza.
Perché un mondo altro è possibile, lo vediamo quotidianamente sulla Luna,negli studenti che costruiscono il loro e nostro futuro, nelle famiglie che decidono di portare i loro figli in mezzo ai libri, nelle chiacchiere dei nostri avventori, che non sono mai da bar, nella nostra follia e in quella di chi ospitiamo per le serate/corsi/labotratori, così matti da pensare che veicolare cultura produca bellezza, forza e coraggio. E dunque continueremo a lottare contro il vuoto che avanza, sentendoci un po’ come Atreiu ne La storia infinita.
La cosa positiva è che non siamo soli. Ci siete voi tutti Lunatici. E questo fa tirare un gran sospiro di sollievo!