Buongiorno, Lunatici!
Ci scusiamo nuovamente per aver mancato l’appuntamento della settimana scorsa, ma dome dire? Siamo state travolte dagli eventi: GambUzzi ha provato a tornare al lavoro, ma ha fatto più danno che altro, nel senso che la sua gamba s’è nuovamente gonfiata e che la ferita non era precisamente un fiorellino. Ergo da domenica è di nuovo relegata a casa a lavorare da remoto. Insomma, una sorta di umarell che rompe i cabasisi anche a distanza, rispondendo a mail, ordinando libri, facendo il ricarico di bevande e affini. Se siete in zona via Ormea angolo corso Dante potreste incontrarla in giro in smaniosa ricerca di un cantiere da guardare nei tempi morti. La buona notizia è che ne hanno aperto uno in via Petitti all’altezza di via Madama, quindi forse l’abbiamo accontentata!
Ma veniamo a noi. Chi ci conosce sa che non abbiamo mai brillato in fortuna negli otto anni di attività lunatica, e questo è uno di quei periodi in cui la sorte si accanisce. GambUzzi accasata, Aila cui viene il febbrone, la lavastoviglie che fa le bizze, la cassa che sembra averci abbandonato, ma poi si riprende, automobili di parenti che si fermano quando vengono a prenderci, ascensori che si bloccano un istante dopo il nostro ingresso, metropolitana che dovevamo prendere, ma che sospende il servizio perché un passeggero ha avuto bisogno di assistenza sanitaria, le monete che si bloccano alle casse automatiche della metropolitana stessa e che non rilasciano il biglietto, il perito dell’assicurazione condominiale che doveva valutare i danni dell’allagamento nell’appartamento di Aila che è stato rimbalzato perché l’appuntamento era fissato nel giorno in cui le è venuto il febbrone… potremmo continuare, perché quando la sf…ortuna si accanisce è come le emorroidi: arriva a grappoli!
Scusate lo sfogo e l’immagine poco edificante, ma crediamo sia quella che più rende l’idea, anche per i fastidi che comporta! Ma eccoci qui nonostante tutto, resistenti, chi sul campo (Aila) chi dal quartier generale di casa sua (Uzzi). E questo fatto di resistere e di non mollare, anche grazie all’aiuto che ci sta arrivando a piene mani da chi ci vuole bene, lo si può riassumere in una scena occorsa in questi giorni.
Si era di spesa e proprio poco prima di entrare nel supermercato in cui avevamo deciso di fare i nostri acquisti abbiamo notato, quasi per caso, perché il suo colore si confondeva con quello del’asfalto, una farfalla di quelle marroni, notturne, voltata a pancia all’aria, con le ali ribaltate sul marciapiede. La poveretta tentava con tutte le sue forze di muovere le zampette per darsi la spinta necessaria per voltarsi dalla parte giusta, ma nulla da fare. Annaspava nell’aria senza soluzione di continuità. Abbiamo sentito qualcosa dentro che si spezzava, struggendosi per quel piccolo esserino impotente. E allora l’abbiamo toccata delicatamente e l’abbiamo girata nel verso giusto.
Non sappiamo se questo abbia comportato il fatto di averle salvato la vita o meno, però le abbiamo dato una possibilità. A noi non costava nulla, per lei potrebbe essere stato fondamentale. Proprio come quello che sta succedendo a noi Lunatiche. Il mondo si accanisce? Chiunque sappia quello che stiamo attraversando, a qualunque livello di intimità e/o confidenza, si sta adoperando attivamente per aiutarci e farci riprendere a volare. Senza secondi fini nè richiesta di ritorno. Semplicemente perché ha il puacere di farlo e non lo sente come un peso.
Se quindi tutto ciò che ci accade ci insegna qualcosa questa vicenda sicuramente ha insegnato diverse cose ad ognuno di noi: ad Aila la resistenza, ad Uzzi la pazienza e l’umiltà, a entrambe quanto sia importante e meravigliosa la solidarietà, questo grande abbraccio da cui ci sentiamo avvolte e di cui vi ringraziamo.