Buongiorno, Lunatici!
E niente, pare un vizio il fatto di saltare settimane di newsletter e invece…. la scorsa settimana stavamo approntando la nostra missiva, quando arriva la ferale notizia: la nostra cuoca (la mitica Emma) s’è beccata il COVID. Ottimo! Con GambUzzi a mezzo servizio e Ailairia stanca siamo proprio a cavallo! Capirete come i problemi riorganizzativi ci abbiano distolto dalla compilazione della letterina settimanale. E non è tutto. Il periodo sfortunato continua, perché, trovando una quadra anche senza cuoca, venerdì scorso la lavastoviglie ci lascia a piedi, proprio alla vigilia del finesettimana, momento in cui c’è parecchio movimento al Luna’s e quindi riuscire a lavare piatti, posate e pentolame è assai importante. Non molliamo comunque, anche perché la mitica Pia, mamma di Aila e prezioso aiuto in questo frangente, ci munisce di peperoncini (o cornetti) rossi scacciajella. E non uno per ogni femmina lunatica, bensì un grappolo di tre cornetti (o peperoncini) a testa. Vogliamo sperare che funzionino!
Intanto possiamo con sollievo dire che GambUzzi è in netta ripresa, ragion per cui riuscirà a dare ad Ailairia (sempre stanca) qualche ora di riposo quotidiana. Inoltre Emma s’è negativizzata e abbiamo riparato la lavastoviglie. Potremmo (e soprattutto vorremmo) dire punto e a capo. Voltiamo pagina. Ma restiamo umili e ci accontentiamo di riprendere una certa normalità e vedere che succederà.
Ed ora arriva il momento della riflessione che vogliamo condividere questa settimana. Ci è stata suscitata dalla pioggia che è caduta l’altra sera. Fine fine fine, ma persistente, decisa a lavare, a scendere, quasi una sorta di purificazione.
Non staremo in questa sede a sottolineare quanto la pioggia soprattutto in questo periodo di siccità e di temperature anomale sia benedetta, pur pensandolo. Vorremmo invece parlarvi dell’attitudine alla pioggia di chi se la trova a cadere sulla testa. C’è chi si attrezza con ombrello e mantella, c’è chi ombrello giammai! e si mette un cappellino o alza il cappuccio della giacca e la affronta rasentando i muri per ripararsi sotto i balconi, c’è chi impavido cammina come se riuscisse a passare tra goccia e goccia, incurante dell’acqua che lo bagna.
C’è poi pioggia e pioggia. Fastidiosa e battente, di stravento, oppure copiosa e fragorosa, inzuppante, oppure leggera e fine, ma decisa e duratura, come quella della sera di cui parliamo.
Ed è quel tipo di pioggia che coccola, che rasserena i pensieri, rilassa i muscoli, sembra la colonna sonora perfetta per la fine della giornata. Portatrice di promesse e segreti che bisbiglia nel suo scendere leggera. E allora sembra che tutto vada per il verso giusto. E si va a dormire con una serenità nuova ed è più lieve dire in un mezzo sorriso: domani è un altro giorno.
Detto questo vi salutiamo augurandovi buoni giorni!