Buongiorno, Lunatici!
Ci scusiamo per la nuova assenza, ma eravamo un po’ confuse e bisognose di capire come muoverci. Pensa che ti ripensa ci siamo dette che la Luna non è se stessa senza gli eventi, e allora ci riproviamo. Slegando gli eventi dagli aperitivi. Ovvero. Chi vorrà potrà venire a fare aperitivo prima (li serviamo dalle 18), ma poi alle 20:30 sbaraccheremo tutto per dar modo di far iniziare lo spettacolo alle 21. E durante lo spettacolo non serviremo cibi e bevande. Vero è che la strada fino alla settimana prossima è ancora lunga (il primo spettacolo lo abbiamo programmato per giovedì 17) e le cose potranno cambiare ulteriormente, ma per ora questo è quanto. Vi aggiorneremo se le cose andranno diversamente.
Come state? Noi tutto sommato non ci possiamo lamentare: dopo la prima settimana di gennaio in cui abbiamo avuto una Luna insolitamente vuota abbiamo poi cominciato a vedere un po’ di movimento tra studenti, gli affezionati del pranzo, i merenderi, qualche aperitivante e gli sbroncianti della domenica.
Tra le nostre vicissitudini c’è stato anche (ma questo accadeva prima di Natale) uno scampato cortocircuito: in cucina ci sono saltati prima il microonde e poi la frusta, allora abbiamo capito che qualcosa non andava. E meno male per tempo, perché altrimenti la situazione sarebbe potuta diventare pericolosa! Niente panico: ora è tutto ritornato nella norma e l’impianto elettrico è in piena sicurezza.
Perché vi parliamo solo ora di questo evento? Perché il fatto che si siano fusi degli apparecchi elettrici è stata la causa scatenante della riflessione di questa settimana. Per smaltire quelli che ormai erano diventati rifiuti abbiamo pensato di fare una segnalazione all’AMIAT. Ma di oggetti ne avevamo un tot, anche “privati” e non riguardanti il locale. perciò abbiamo pensato di recarci direttamente in un Ecocentro. A Torino ce ne sono diversi e abbiamo scelto il più comodo.
Chissà cosa ci aspettavamo di trovare? Prima di tutto abbiamo avuto un po’ di difficoltà a rintracciarlo, ma poi, giunti alla meta, forse complice anche il forte vento che tirava quel giorno, ci siamo ritrovati di fronte ad un paesaggio quasi postapocalittico (come nel film Mad Max, per intenderci, o nel fumetto Brandon), con cumuli di rifiuti ammassati in uno spazio ampissimo e tutti disciplinatamente divisi per categoria: materiale elettrico, pile, lampadine (distinte tra le vecchie e le nuove a led), elettrodomestici, carta e cartone, plastica, ferro, legno,… una superdifferenziata, insomma.
Non possiamo non confessare che sia stata un’eperienza che ci ha in parte affascinato per quell’eco fantascientifica e quasi surreale, però, cavoli! La cosa che ci ha colpito maggiormente è stato vedere quanto la nostra società attuale produca rifiuti e in quantità. Anche perché il pensiero che in una singola città ci siano più luoghi come quello in cui noi siamo stati fa moltiplicare quella scena per il numero di ecocentri attivi e, allargando lo sguardo all’Italia tutta e ancora e ancora all’Europa, al resto del mondo si può avere quasi un capogiro.
Capiamo che potrebbe sembrare un discorso da: bella scoperta l’acqua calda! Ma è sempre quel fatto che le cose, esperite in prima persona, con la tangibilità di qualcosa che non sono solo numeri, cifre, stastistiche, ma diventano ammassi di cose che non usiamo più e che devono essere in qualche modo smaltite o riciclate toglie il fiato.
Davvero il discorso ecologico sta diventando pressante. E i ragazzi dei Fredays for future hanno ragione a preoccuparsi per un domani che non si prospetta per nulla roseo!
Noi già siamo scrupolosi, e ci impegniamo il più possibile nel differenziare, nel non sprecare, ma dobbiamo fare tutti molta più attenzione, curare questo nostro mondo così bello, trovare il modo di abitarlo senza soffocarlo con la nostra ingombrante presenza. Discorso complesso, lo sappiamo, e di difficile risoluzione, ma il problema dei problemi è che siamo in tanti ed è questo a creare il sovraccarico. Se ognuno nel suo piccolo si impegnasse a comportarsi in maniera più accorta e rispettosa forse qualcosa cambierebbe.
Proviamoci, scegliamo e agiamo in modo da avere un impatto sostenibile sull’ambiente che ci circonda!