Buongiorno, Lunatici!
Come potrete vedere proseguendo nella lettura stiamo cercando di ricucire una mini stagione prima che venga l’estate. Cerchiamo di invitare vecchi amici, ma anche nuovi e nelle prossime settimane vi sveleremo le nostre serate. Inoltre le notizie sembrano portare verso un rallentamento delle restrizioni, quindi… incrociamo tutto l’incrociabile!
La riflessione di questa settimana non può non avere a che fare con ciò che sta accadendo a livello globale. O meglio, verte sul succedersi di eventi funesti a livello globale da un po’ di tempo a questa parte. Due anni di pandemia, e quando sembra si riesca a tirare un sospiro di sollievo ecco che scoppia una guerra girato l’angolo e ne consegue una crisi economica non da poco.
Ecco, come si dice (e spesso lo abbiamo sperimentato anche a livello personale) le disgrazie non vengono mai da sole e l’istinto sarebbe quello di mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi, o rimanere sotto le coperte e non alzarsi al mattino, o decidere di chiudersi in un eremo e tenere fuori tutto ciò che ci preoccupa, spaventa. Ma che vita sarebbe? Da che mondo e mondo l’umanità si è sempre confrontata con calamità di vasta portata. Oggi forse le questioni vengono ingigantite dal fatto che ci sia una comunicazione globalizzata, che più velocemente le veicola. E la violenza di una pandemia, di un conflitto, certo sono amplificate e dilagano più velocemente proprio perché i nostri spostamenti sono più veloci e le nostre tecnologie più avanzate, quindi più potenti.
Ebbene, come in ogni frangente difficile crediamo ci sia bisogno di riempire i polmoni, respirare e… esercitare un po’ di strumenti necessari a non uscire di testa e affrontare le situazioni: la pazienza, che già abbiamo lungamente allenato durante la pandemia, lo spirito critico, la lucidità, i nervi saldi, ma soprattutto il senso dell’umorismo, la leggerezza, ove possibile. Forse con questi ingredienti riusciremo a cucinarci un presente che se proprio non è il migliore dei mondi possibili per lo meno sarà un luogo in cui potremo continuare a vivere con la nostra dose di sofferenza, ma anche con la voglia di reagire, di essere presenti corpo e spirito e magari, chissà, riuscire anche ad essere di un qualche aiuto. A noi stessi e a coloro che ci circondano.
Tentar non nuoce!