Eccoci!
Non pareva vero, ma siamo sopravvissuti anche a questa tornata elettorale. Chi più ammaccato, chi meno, ma siamo vivi. Sarà da ora in poi che ne vedremo delle belle, ma, si sa, se noi Italiani non ci “peperonciniamo” un po’ l’esistenza non siamo noi!
Ma veniamo a lunatiche questioni. L’argomento dell’attuale newsletter è il parto di tanti pensieri sparsi, carpiti così un po’ alla rinfusa in un momento o in un altro di una o più giornate: insomma, tante piccole riflessioni anche su temi diversi che hanno portato ad un risultato comune. Magari discutibile, ma lì siam stati condotti…
La neve e i suoi fiocchi. Solo l’altra settimana, beffeggiando il marzo incipiente, Burian (così è stato battezzato) ci ha portato, dalla Siberia con furore, vento gelido, temperature spesso al di sotto dello zero e… neve, appunto.
E la neve, coi suoi corpuscoli, è stata la scintilla cui poi si è collegato il resto: avete mai pensato alla meraviglia per cui tutti i piccoli fiocchi differiscono? Su un cappotto scuro, su cui si posano in bella evidenza, non ne noterete due uguali.
Tanti piccoli diversi corpuscoli che formano un fenomeno d’insieme. E di elemento in elemento, visto al cinema il favolone “La forma dell’acqua”, ci è balzato all’evidenza che anche l’acqua, così fluida e uniforme nel suo scorrere (da un rubinetto, come da un fiume) è composta di elementi diversi (H2O!) che diversamente possono combinarsi al cambiare delle condizioni esterne.
E di qui a noi: esseri umani, congrega di tessuti, ossa, vene, arterie, organi interni ed esterni, ma infine di cellule e atomi, piccoli mattoncini a comporre le nostre identità.
Vien da pensare: “Ma guarda! Partiamo talmente dal piccolo che ci sarebbero in realtà infinite possibilità di combinazione, interazione, composizione!”. Noi come fiocchi di neve, che scendono così, ma potrebbero adagiarsi al suolo in tutt’alto ordine e forma, e così anche per l’acqua!
Certo, sembra un discorso privo di contenuti perché la materia tutta è una somma di possibilità imponderabili e decisamente dettate dal caso. Però…
Mettiamola così, il fatto è che queste combinazioni sempre diverse ci si sono rese manifeste assistendo a fenomeni in cui il cambiamento è più rapido, avviene in tempo reale, lo si può osservare e rimanerne colpiti.
Si può ricordare così, lì, sui due piedi, osservardo la meraviglia di cristalli che si sta sciogliendo sul guanto, che anche noi (la nostra parte non di carne) siamo un concentrato di possibilità. Combinazioni non preordinate nè precostituite. Siamo plasmabili dal mattino quando ci svegliamo fino alla sera quando andiamo a dormire. E non devono essere per forza svolte titaniche. A volte basta cambiare un pensiero, un’azione, un moto d’animo. Una piccola molecolina del nostro essere ed agire. E il cambiamento è già in atto. E si riverserà coi suoi tempi su tutto il resto del nostro essere noi, essere nel mondo.
Siamo un nugolo di possibilità, a vederla così. Nulla ci è realmente impossibile. Solo semplicemente scegliamo cosa, come, quando.
La possibilità non ci è negata.
Le possibilià ci pervadono: basta acchiappare al volo quelle che più ci somigliano divertendosi ad abbinarle nei modi più disparati.
Troppo spesso veniamo tormentati dal pensiero che i problemi ci sovrastino: percepissimo tutte le possibilità che ci abitano come le molecole di cui siamo composti forse saremmo più sereni.
E pronti ad affrontare anche ciò che ci sembra inaffrontabile.
Ecco qui il grumo di riflessioni partite e srotolatesi così. Diremmo che è tutto.
Con solo una raccomandazione: l’unica cosa che riteniamo veramente impossibile è che voi non alluniate. Quindi niente scuse: vi aspettiamo con i soliti braccioni aperti, Cari Lunatici!