Buongiorno Lunatici!
Come state? Umidicci??? Noi alquanto, ma forti del non può piovere per sempre resistiamo e speriamo che il tempo prima o poi migliori.
Alcune informazioni dimcarattere pratico: non perdetevi questa settimana a tutta poesia con Alessandra Racca che presenterà qui sulla Luna per la prima volta il suo libro appena uscito e Lorenzo Bartolini che da Cesena con furore verrà a discorrere del tempo.
Non dimenticatevi inoltre l’appuntamento importantissimo di venerdì 7 e sabato 8 giugno: il festone per i dieci anni lunatici!
Vi anticipiamo, oltre a tutto ciò, che quest’estate interromperemo gli usuali eventi del venerdì e del sabato sera, ma riproporremo lo Speakers Corner, una sorta di Corrida Lunatica in cui chiameremo a raccolta dilettanti allo sbaraglio che vogliono debuttare per contendersi il palco lunatico.
Complice la bella stagione inoltre introdurremo le cene il giovedì, il venerdì e il sabato.
I dettagli di tutto ciò a breve!
Detto questo veniamo a noi e alla nostra solita riflessione. Abbiamo visto l’altro giorno uno spettacolo teatrale molto interessante e con attori eccellenti (tra cui Silvio Orlando). Trattasi di Ciarlatani, tratto da Los Farsantes di Pablo Remón. Il testo, con un buon ritmo, molto vivace e con due storie che si intersecano, è una riflessione proprio sul teatro e sul cinema. Sulla finzione che si amalgama alla realtà e viceversa… E in particolare ci ha colpito l’idea un po’ folle (che viene espressa in due punti della piece) di essere -noi in quanto noi stessi- la proiezione mentale di un altro essere vivente: sia esso un altro uomo, ma anche, perché no, un cane, un albero, un passerotto, un pesce, un mollusco, un vermiciattolo. Una sorta di Truman Show in cui abbiamo un creatore specifico che dirige i nostri pensieri e azioni, proprio come un regista teatrale o cinematografico.
Ci ha ricordato un pensiero che spesso ci attraversava la mente da piccoli: di essere in realtà attori in una pellicola architettata da altri, di cui presto o tardi avremmo scoperto gli ingranaggi.
Chiaramente questa visione era proposta del tutto ad uso e consumo di una sorta di metateatro messo in scena dal regista, però induce a pensare a tante cose anche per quanto riguarda le nostre vite reali: il libero arbitrio, l’autodeterminazione, la libertà di pensiero, espressione, azione. Che smacco scoprissimo che in realtà sono interamente frutto della mente di qualcun altro! Che idea! Bè, se vi viene qualche dubbio cominciate a controllare dietro quadri, specchi, serrature… chissà che non vi si sveli davvero l’arcano?