Lunatici Carissimi,
buongiorno e ben ritrovati!
Come avete trascorso le vacanze pasquali? Avete mangiato? Avete bevuto? Siete riusciti ad evadere (anche solo per un giretto al parco)? Noi siamo di nuovo qui, sempre sul nostro satellitone, sempre redzonati, sì, insomma, ancora in zona rossa. Come da un po’ di tempo a questa parte, quindi, con la possibilità di offrirvi cibi e bevande da asporto oppure farvi accedere alle pagine di uno (o più) dei nostri meravigliosi libri, scoprendo i variegati mondi che racchiudono.
Vorremmo, in questo aprile che si è rivelato freddo, ai suoi inizi, sapeste che c’è una bella novità che bolle in pentola: il Consorzio di cui facciamo parte, CoLTI – Consorzio di Librerie Torinesi Indipendenti, sta per ritornare sulla scena con un evento che vi coinvolgerà da vicino. Vi lasciamo il link alla pagina FB dove vedrete pubblicare aggiornamenti quotidiani (https://www.facebook.com/consorziolibrerie), ma voi state con le orecchie tese: quando saremo in zona Cesarini potrete trovare anche qualche riga scritta sui quotidiani. Perciò occhio, Gente!
In effetti dobbiamo dire che in questo clima di stasi e immobilità il fatto di risentire i colleghi (e amici!) librai ha ridato nuova fiducia, nuova voglia di fare, un qualcosa che davvero, come abbiamo sentito spesso in questi giorni visto il periodo pasquale, sa di rinascita, rinnovamento. Un po’ come togliersi di dosso il pesante pastrano opprimente dell’inverno e guardare con più fiducia ai mesi che verranno. E per ripartire con gli eventi abbiamo dato anche una sbirciata nel passato del Consorzio e… cavoli: di cose belle ne abbiamo fatte! E allora è proprio vero: l’unione fa la forza e siamo orgogliose di fare parte di una realtà così piena di risorse e voglia di mettersi in gioco.
D’altro canto, comunque, la rinascita, il rinnovamento, evidentemente è il tema che ci punzecchia da più parti al momento.
Infatti, al telefono con un’amica, ci comunica dell’emozione che ha provato trovando il suo melograno, che credeva defunto, con foglioline nuove e un paio di timide gemme.
E che dire di un’orchidea che era da un paio di anni che non fioriva e che quest’anno, nonostante abbia sopportato un paio di rovinose cadute, ad un’attenta osservazione, ha mostrato la capocchia dell’inconfondibile ramo che si allungherà ad ospitare i magnifici fiori che sappiamo?
E poi, ad un rientro a casa? L’azalea che ci hanno appena regalato che si fa trovare con i petali dischiusi in un tripudio di bianco e rosa che mette allegria?
E d’accordo, penserete: ovvio, è primavera, è il ciclo naturale delle cose e le piante rinascono, e la vita, addormentata nel torpore invernale, torna a far capolino. Sì, ma perché dobbiamo considerarla un’ovvietà e non una cosa bellissima, speciale, che accade ogni anno, ma ogni hanno è un piccolo prodigio? Soprattutto quanto tutto intorno, il presente, è a tinte fosche?
Lasciamoci sopraffarre dalla bellezza, lasciamocene indondare, facciamoci trasportare dalla ventata di vitalità che tutto questo movimento genera. E agiamo di conseguenza, attiviamoci, muoviamoci, creiamo, facciamo fiorire le nostre idee. Anche azioni piccole, anche a passi misurati, ma lasciamo che questa bella elettricità intorno ci si trasmetta. Nella convinzione che l’energia positiva ne generi altra e così a catena, in un domino pieno di vitalità e novità. Tentar non nuoce!
E con questo buona settimana – o quel che ne rimane – Lunatici!