Buongiorno, Lunatici!
Rinfrescati dalla pioggia? I temporali di ieri notte ci hanno regalato sonni al fresco e un po’ di tregua dal caldo torrido. Oddio, non che oggi faccia fresco, ma almeno non si boccheggia!
Che fate di bello? Già vacanzieri? Già tornati? In procinto di partire? Comunque vi speriamo in buona salute e allegri (anche se la congiuntura non fa proprio star sereni, ma andiamo oltre…).
Questa settimana la nostra riflessione parte da una gita fuori porta tra i monti. Niente di troppo impervio ed esotico: una gitarella di un paio d’ore in Val di Susa, che però ci ha permesso una mezza giornata di frescura, ombra, paesaggio variegato e NATURA!
Sì, perché il percorso affrontato era molto vario: un sentiero nel bosco che si apriva poi in radura, con una foresteria e pascoli e poi un secondo sentiero nuovamente fra le fresche frasche, non troppo ripido. Una passeggiata in mezzo al verde, con arrivo in rifugio non troppo ad alta quota, con un torrentello a completare il quadro.
Mbè? Direte. Una camminatina in montagna come tante! Verissimo. Però, sapete che abbiamo il cervellino sempre in movimento e questa gitarella ci ha fatto fare un paio di considerazioni che come di consueto andremo a condividere.
Camminare in montagna è bello perché è un’esperienza solitaria (o a gruppi ristretti di amici, parenti, compagni…) che rimane tale, perché le persone che ascendono ai monti camminano a ritmi diversi, e quindi non ci si accalca pressoché mai: piuttosto ci si incontra. E qui c’è l’altra considerazione: i camminatori incontrandosi si salutano. E spesso con gran sorrisi.
L’andar per i monti induce al silenzio (più che altro per risparmiare il fiato) e quindi si acuiscono le percezioni: si fa più attenzione a ciò che ci circonda, si sentono con più concentrazione i suoni, la loro varietà (dallo scricchiolio delle piante al vento alle voci degli uccelli che popolano quelle lande, dal rumore dei propri passi su foglie, sassi, terriccio al rumore cadenzato del proprio respiro, dal tintinnare allegro del torrente allo scampanio delle mucche), si apprezza l’aria che sfiora la pelle e persino il sudore diventa amico, indice dello sforzo che si sta compiendo. Quando si riprende a parlare infatti le chiacchiere sono più lente, ma più profonde, piene di quello stare in sé che ci ha resi più meditabondi.
Sui monti c’è spazio per tutti: anche se si è in tanti, infatti, ci si distribuisce senza darsi fastidio. Si occupa il proprio lembo di terra senza aver troppo vicino nessuno, eppure non sono infrequenti le chiacchiere quando vicino a qualcuno si passa.
Insomma: le gite in montagna come esempio di Paradiso in terra. Dove il tempo si dilata, i ritmi rallentano, gli smartphone non prendono e si ha tutto il tempo per godere della natura e del suo spettacolo.
Era da secoli che non ci capitava di fare una scampagnata montanara e siamo rimasti nuovamente stregati, ritornando ai tempi in cui si era camminatori assidui.
Quindi che altro dirvi se non consigliarvi di prendere una cartina, scegliere un itinerario, magari farvi consigliare da qualche amico e poi andare a far muovere le gambette ad alta quota?
Ne ritornerete rinvigoriti, con più pace interiore e con più carica vitale.
Provare per credere!