Buongiorno Lunatici!
Dobbiamo proprio dirvelo: la Nuova Stagione è iniziata davvero col botto, con gli eventi di venerdì e sabato scorsi pienissimi e davvero molto partecipati, sia dal punto di vista del numero di persone che hanno colmato la Luna, sia dal punto di vista dell’afflato. Siete stati tutti davvero scatenati e calorosi e noi non possiamo che esserne contente! Potrete leggere di seguito i prossimi appuntamenti e volendo prenotare anche un tavolo per cena perché sia questa settimana che la prossima abbiamo posti disponibili, quindi fatevi sotto, lunatici!
Ora invece veniamo a noi: vogliamo parlare di una celebrazione che c’è stata pochi giorni fa qui a Torino e che ci ha un pochetto disturbate: i festeggiamenti per i 30anni della Scuola Holden, la fucina di scrittrici e scrittori di vario genere che da quel lontano 1994 opera in pompa magna nella nostra bella città.
Ne parliamo perché sentiamo di aver cercato di offrire una proposta culturale che molto si avvicina a quella del veliero di Baricco: curiosa, intelligente, di qualità e varia. Non è per incensarci: è perché dopo dieci anni possiamo dire senza falsa modestia che il Nostro Luna’s Torta è un luogo dove si scambiano idee, arti, cultura, letteratura, teatro, tutto grazie alla meravigliosa rete di Persone e Personaggi che ci hanno permesso in questi anni di proseguire nella nostra sfida: attrici e attori, stand-up comedians, cantautrici e cantautori, scrittrici e scrittori, tutti Artisti con la A maiuscola.
Ebbene, il nostro satellitone differisce totalmente dalla Scuola Holden per una motivazione non laterale: abbiamo fin dal primo giorno di quest’esperienza creduto fermamente e fortissimamente che tutto quello che avremmo proposto avrebbe dovuto essere assolutemente alla portata di tutti, senza discriminazioni di genere, ceto, età, portafoglio. E infatti chi ci frequenta può confermare che il nostro è un pubblico il più disparato possibile: partendo dal giovincello per passare all’impiegato, dunque alla madre di famiglia; ma potrete incontrare anche qualche nonna o bimbetta, tanti studenti e davvero tutte tutte le età e le possibilità economiche!
Perché? Semplicemente perché tutti i nostri eventi non hanno biglietto d’ingresso e non c’è consumazione obbligatoria: chiediamo solo un cappello di minimo 5 euro a persona che va a creare il cachet di chi si esibisce. Siamo state giovani, siamo state molto squattrinate (non che ora vada meglio) e abbiamo sempre molto amato andare in giro a vedere spettacoli. E abbiamo molto amato soprattutto i luoghi che ci permettevano di farlo, con le nostre misere risorse, e quindi abbiamo replicato il modello. Che è distante anni luce da quello architettato Baricco, che in epoche remote avevamo pensato persino di frequentare, scontrandoci poi con la triste realtà: non ne avevamo la possibilità, come continueremmo a non averla (date una scorsa ai costi dei corsi e capirete ciò che stiamo dicendo). Qui sorge spontanea la domanda. Ma se è sacrosanto che la Cultura sia di tutti e per tutti è giusto e lecito che diventi una macchina fabbrica soldi per pochi eletti? A nostro avviso no. Ed è anche un tantino avvilente che ciò accada.
Capiamo che sia un inutile ululato alla Luna (guarda te, ci ululiamo addosso!) però crediamo sia importante far capire il nostro punto di vista, le nostre intenzioni, il nostro modo di agire e scegliere come farlo. Perciò Lunatici, si va avanti, magari non ricche, ma orgogliosamente consapevoli di aver rispettato la nostra etica e il nostro modo di concepire la realtà che ci circonda!