Buongiorno, Lunatici!
La riflessione di oggi parte dritta dritta dagli ultimi discorsi avvenuti con avventori, parenti, amici, conoscenti. Non sappiamo se a voi sia mai capitato, ma… ci sono o no quei periodi in cui si discute di argomenti pesi? Forse è una congiuntura astrale, un cambiamento di clima, una corcordanza di pensieri di un certo rilievo? Chissà?
Ma invariabilmente qui sulla Luna capita di parlare di sparizioni (e voi sapete che peso abbiano per noi), anima e destino della stessa, essere o non essere atei e quindi aver fede in qualcosa dopo la morte oppure rassegnarsi alla propria finitudine… Proprio le classiche chiacchiere da bar, nevvero? Eppure è come una sorta di imbuto: ad un certo punto inprecisato dell’anno, non è sempre lo stesso, non dura sempre lo stesso tempo, ma i discorsi spinosi vengono fuori. E noi, dall’altra parte del bancone, in qualche modo ci sentiamo quasi in dovere di prendere parte ai crucci, dare risposte, argomentare e in qualche modo trovare le soluzioni.
Ma poi abbandoniamo gli abiti dell’onnipotenza e ci rendiamo conto che l’unica cosa in cui siamo veramente utili e risolutive è la soddisfazione di necessità molto elementari: sfamare con gusto, abbeverare, rendere le serate piacevoli a chi decide di frequentare i nostri eventi, munire i nostri avventori di quegli oggetti preziosi che si chiamano libri, alleviare il tedio di una giornata con una chiacchiera e magari due risate. Questo è quanto.
Però in realtà abbiamo anche un piccolo consiglio per quelle tematiche-zavorra che spesso appesantiscono le nostre giornate. Perché non comportarci come istintivamente ci accade con l’arrivo della primavera? Alleggerire pensieri come gli abiti, far prendere aria ai nostri cervelli affaticati con una passeggiata, una gita, un film, un pranzo all’aperto, un viaggio, quella cosa che volevamo fare da tempo e che non ci siamo mai concessi. Coccolando così quella parte musona, in modo da farla sorridere, ché tanto le questioni fondanti non riusciamo a risolverle, ma almeno, rendendoci conto dei nostri limiti, riusciamo a farci una bella risata di umiltà e fatalismo!