Lunatici!
Ben ritrovati! Scusate la nostra assenza della scorsa settimana, ma abbiamo avuto la settimanona, dunque abbiamo fortemente desiderato scrivere queste righe senza però riuscirvi.
State all’occhio perché di nuovo abbiamo un’infilata di eventi davvero niente male! Ma non è questa la sede per parlarne: troverete tutti i dettagli del caso più avanti nella newsletter…
Quello che invece vogliamo condividere è la nostra riflessione del momento. E ci è stata suggerita da un nostro cliente affezionato, quasi parte della famiglia, che ci legge anche assiduamente. Parliamo molto, e di svariati argomenti, perché è persona davvero curiosa e cocciuta, che non si ferma alle prime impressioni, ma approfondisce, scandaglia, chiede e non si arrende se la risposta che ha avuto non l’ha soddisfatto.
Ci parlava l’altro giorno di un articolo di Gramellini uscito per il Corriere qualche giorno fa (qui il link: https://www.corriere.it/cronache/24_novembre_20/gramellini-solo-chi-ama-crea-2e352bef-8fe0-477f-952a-bdd3ae09exlk.shtml) riguardante l’Amore, lo spinoso tema che arrovella i più da tempo immemore. E che crea immensità, sia nella gioia, sia nello struggimento.
La parabola gramelliniana ci è parsa estremamente accattivante. Partendo dal mito, da Platone, dalla nascita di Eros arriva all’assunto finale di vederci tutti come possibili procreatori. Sì, perché la bellezza, in astrazione e in svariate forme, crea eccitazione nei nostri sensi e quindi voglia di creare, lasciare un’impronta che sia duratura. E non importa quindi che il figlio sia di carne o una creatura di carta, di vetro, di legno, di marmo, di puro intelletto. Siamo venuti al mondo con una missione: procreare in qualsiasi modo, quindi: diamoci da fare!
Questo in sintesi il significato delle belle righe che abbiamo letto. Belle soprattutto perchè ci hanno fatto molto riflettere. Spesso viviamo e seguiamo il ritmo dei giorni, inanellando un lunedì, dopo un martedì, dopo un mercoledì e così via, come se fosse tutto un organigramma già prestabilito.
E invece… Pensate di osservare la nostra vita attraverso la lente del procreatore: ogni giorno diventa importante per la Creatura che ne scaturirà, ogni ora, singolo minuto, infinitesimale attimo su questa Terra sono parte di ciò che sarà e restarà. E che sarà parte di un Noi che avrà in fondo seguito il suo istinto e allargato i suoi orizzonti, immaginando il futuro, sentendolo tra le dita. Da questa prospettiva davvero sembrerà un regalo alzarsi dal letto, ridere, sognare, incazzarsi, perdere, soffrire, litigare, amare, odiare, annoiarsi, ballare, lavorare, camminare, respirare, addirittura morire… perché avremo un Nostro motivo bello preciso: procreare e lasciare qualcosa di noi a ciò che sarà. E moltiplicare in questo modo l’energia universale!
Pronti??? Via!