Buon Anno, Cari Lunatici!
Siamo tornate dopo lunga assenza: tra le corse pre natalizie e il periodo di vacanza abbiamo avuto un po’ di difficoltà a restare al passo con la newsletter, ma infine eccoci qui!
E allora? Cominciato come si deve questo 2025? Lo speriamo, anche perché l’anno bisesto ce lo siamo lasciati alle spalle, quindi confidiamo, in questo nuovo, in rinnovata linfa e in sorprese non in negativo!
Venite a trovarci sulla Luna, perché ci siamo date da fare e potrete trovare il nostro satellitone un bel po’ rinnovato e… senza falsa modestia più arioso, ordinato, luminoso. Allunare per credere! ‘nzomma: noi si è soddisfatte e così speriamo anche voi!
Ma veniamo a noi! Durante questa pausa ci siamo trasformate in due ghiri: abbiamo dormito tutto il dormibile. E forse anche di più. E abbiamo inframmezzato i dolci sonni con mangiate, bevute, ritrovi con parenti e amici, cinema, giri per la città, spettacoli… Giusto per non farci mancare nulla!
Tutto questo dolce dormire, ormai lo saprete, Amici Lunatici, ha prodotto in noi la consueta epifania. Perché più si dorme più si sogna, o meglio si ricorda ciò che si sogna, e quindi come non attivare il cervellino su questo aspetto della nostra quotidianità così marginale, ma in fondo neanche poi tanto?
Di che materia sono fatti i sogni? Di vita, ma reinterpretata, di persone e personaggi, ma che vogliono significare cose diverse ogni volta. In buona sostanza siamo noi, il nostro inconscio: rielaboriamo cose, questioni, affetti, azioni, effetti, cause, accadimenti, tutto filtrato dalla lente onirica che ci proietta in un altrove che ha comunque origine da noi.
In qualche caso i sogni ci spiazzano, a volte ci spaventano, di tanto in tanto ci fanno divertire oppure ci eccitano, ci fanno sentire innamorati, tristi, leggeri o pesantissimi, smarriti, lucidissimi, stanchi o come rifioriti: sono la copia carbone (chissà se qualcuno ancora se la ricorda?) o meglio il negativo (ma anche questo termine può risultare obsoleto), insomma: il doppio sdoppiato della nostra vita cosciente, come ce la raccontiamo quando coscienti non lo siamo. Ed è singolare notare come anche avvenimenti che coscientemente consideriamo marginali rivelino un riscontro inatteso.
A ben vedere, dunque, anche se ai sogni non si comanda, magari prima di coricarvi fate bei respiri profondi, leggete pagine lievi, ascoltate musica che vi riempia mente e spirito, concedetevi un piccolo regalo di fine giornata (quello che voi reputiate sia esserlo) e quindi lasciatevi scivolare nel sonno. Chissà che i sogni non percepiscano buone vibrazioni e si facciano quindi armoniosi, allegri e soffici: tentar non nuoce, non vi pare