Rieccoci Lunatici!
Procede tutto bene? Noi non ci lamentiamo. Avete sentito che freschino tutto d’un colpo? Siamo dell’idea che in fondo ci stia: finalmente una temperatura adeguata alla stagione che stiamo vivendo. Bella davvero l’estate prolungata, le giornate miti, il teporino quasi primaverile, ma che benvenga il freddo!
Questa settimana riflettiamo su un argomento che ci sta abbastanza a cuore. L’altro giorno eravamo in cerca di un regalo per una decenne e abbiamo pensato a un capo di vestiario. Un abitino, un completo, un qualcosa di carino da indossare: la fanciulla in questione non la definiremmo vanitosa, ma sicuramente è già una personcina a modo, che ci tiene al suo aspetto e lo cura. I capelli lunghi da acconciare in trecce, code alte, codini, i gioiellini che le piace portare quando si agghinda coi costumi di carnevale o con quelli di danza, che la mamma aveva utilizzato per qualche spettacolo. Insomma, sapevamo di fare cosa gradita arrivando con qualcosa di particolare e un po’ simpatico da mettersi indosso!
E allora partiamo alla ricerca, titubando tra quello e quel negozio, Eravamo in centro e non siamo esattamente pratiche della zona per quanto riguarda le “compere”. Alla fine seguiamo il suggerimento di una conoscente che ci aveva detto che in quel grande magazzino che vende abiti per gli adulti anche la zona ragazzi è ben fornita. Eravamo ad un tiro di schioppo dal mega negozio: perché far vincere sempre i preconcetti e non buttare un occhio?
Approdiamo al piano baby-bambini-ragazzi e cominciamo a gironzolare per farci ispirare. Usciamo dopo poco, leggermente sconvolti e con le pive nel sacco. Come mai? I tavoloni, gli scaffali, i ripiani, i manichini, gli attaccapanni riproponevano sempre la stessa merce a nostro avviso raccapricciante: vestiti per bambine/i e ragazze/i che ricalcavano in tutto e per tutto abiti da adulti. Non scherziamo: completi tipo tailleur a pantalone, camicette candide e belle rigide, pantaloni con la riga davanti, a quadrettoni, minigonnine abbinate a bomber e sottogiacca, leggings con felpe griffate, salopette di quelle alla moda, larghe ma con stile. E i colori? Tutti sul tono dei marroni, beige, grigi, bianchi, qualche azzurro per azzardo, l’unico rosa concesso agli abiti che sponsorizzavono il famoso film della Bambolona giocattolo che ha spopolato quest’estate.
Perché ne siamo uscite così scosse, vi chiederete? Perchè abbiamo trovato tristissimo che anche nel periodo della spensieratezza, dell’azzardo, dei gusti che si stanno accora affinando, stanno prendendo la forma e la personalità di chi li esprime e li esprimerà, ci sia un pensiero adulto che tenda ad omologarli a ciò che diverranno crescendo propondendogli di indossare capi da piccoli adulti. Ma perché? Come si fa a correre, sporcarsi, sbucciarsi le ginocchia, giocare a nascondino o disegnare, pitturare, mangiare merenda in santa pace vestiti di tutto punto? Non si può. E dunque si cresce un po’ più tristi e trattenuti, non vi pare?
L’epilogo è stato che abbiamo trovato una gonna pantalone bella comoda e una maglia di cotone a manica lunga che sono state apprezzate. E sapete dove? Nel piccolo negozietto di quartiere che sceglie cosa proporre in vendita (e incontra i nostri gusti) adicando almeno in parte alle aggressive lociche di mercato. Evviva il commercio al dettaglio, evviva le bottegucce, evviva la compera di prossimità, ma soprattutto evviva la libertà di esprimersi senza inutili e leziose costrizioni!!!