Buongiorno Lunatici, e ben ritrovati!
Vorremmo riflettere con voi su una bagarre scatenatasi durante il concertone del primo maggio. Chi la ha scatenata è stato Fedez, che, lo confessiamo, non abbiamo mai seguito nè stimato in modo rilevante. Dobbiamo però prendere atto che il ragazzo non è un pollo. E la questione che ha suscitato se l’era belle che preparata, in modo che quello che aveva da dire potesse essere detto tranquillamente, senza tema di censure. Ma questa è un’altra storia. Non era di censure o meno che volevamo parlare. Piuttosto ci interessava qui disquisire del famigerato DDL ZAN (che da Fedez è stato preso in causa), così scomodo e spinoso che è fermo in Senato in attesa d’approvazione.
Volevamo dire la nostra, perché il testo del decreto legge in questione parte da quattro punti cardinali, che a nostro avviso dovrebbero essere fondamentali in una comunità di persone civili, progressiste, inserite in un contesto europeo e globale che chiede di confrontarsi anche su temi “scomodi” (e non dovrebbero esserlo!) che riguardano l’omosessualità, il genere, l’identità sessuale e il libero arbitrio in questo senso e la repulsione – violenza – non accettazione – rifiuto che questi generano.
Il DDL recita testuali parole:
“1. Ai fini della presente legge:
a) per sesso si intende il sesso biologico o anagrafico;
b) per genere si intende qualunque manifestazione esteriore di una persona che sia conforme o contrastante con le aspettative
sociali connesse al sesso;
c) per orientamento sessuale si intende l’attrazione sessuale o affettiva nei confronti di persone di sesso opposto, dello stesso
sesso, o di entrambi i sessi;
d) per identità di genere si intende l’identificazione percepita e manifestata di sé in relazione al genere, anche se non corrispondente al sesso, indipendentemente dall’aver concluso un percorso di transizione.”
Per noi è una pietra miliare. Perchè lucidamente distingue sesso, genere, orientamento sessuale e identità di genere. Questioni che è di fondamentale importanza considerare in una Nazione che si ritiene democratrica e quindi con pari diritti per tutti. Perché quando due ragazzi che si baciano ad una stazione della metro vengono malmenati sicuramente subiscono una violenza che sarà doveroso punire, ma la subiscono due volte, perché oltre alla deliberata violenza fisica vengono anche tacciati di perversione, odiati perché diversi, discriminati in quanto il loro orientamento sessuale tende a preferire persone dello stesso sesso. E questo è grave il doppio, ci sembra logica conseguenza. E ci sembra cieco non fare in modo che il reato venga punito per le due motivazioni: la brutalità e il preguidizio.
Siamo venuti al mondo liberi. Liberi di essere ciò che vogliamo e che sentiamo più nel profondo di essere. Liberi di decidere per noi quello che riteniamo sia il nostro modo di stare al mondo, nei limiti del rispetto verso la libertà altrui. Non capiamo come non sia palese a chiunque che questa libertà debba essere difesa da regole ben precise, da leggi che la tutelano da soprusi che possono venire da altri.
Discriminare, puntare il dito contro, emarginare, isolare, offendere la dignità di persone che si ritengono diverse a nostro parere sono reati gravi, che dovrebbero essere perseguibili proprio per la loro carica di intolleranza e preconcetti.
Il DDL Zan prova a farlo. Dicendo che alcuni comportamenti mossi da una visione della realtà distorta, eticamente riprovevoli, non rimangano tali, ma diventino illegali e quindi passibili di pena. Per questo speriamo che il decreto passi e che diventi legge.
Utopisticamente ci piacerebbe essere in un mondo che di questa legge non ha bisogno. Così purtroppo non è. E allora la propria libertà di Essere è giusto che venga tutelata. Per vivere davvero in un Paese civile e non solo fintamente tale.