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Mese corto, libri belli | I consigli di febbraio 2022

    Jokha Alharthi
    CORPI CELESTI
    (Bompiani – trad. di Giacomo Longhi, € 18)

    Nel piccolo paese di ‘Awafi, in Oman, vivono tre sorelle. Mayya, la maggiore, sposa ‘Abdallah, figlio di un ricco mercante di schiavi, dopo aver sofferto patimenti d’amore. Insieme saranno felici, e la loro unica figlia femmina, London, diventerà medico e sarà una donna forte ed emancipata. Asma’, appassionata di letteratura e romantica sognatrice, si sposa per puro senso del dovere. Khawla, la più bella, rifiuta tutti i pretendenti e resta in attesa del suo grande amore, emigrato in Canada. Intrecciando le vicende di ‘Abdallah, il cuore del romanzo, che riflette sulla sua vita mentre si trova in volo verso Francoforte, a quelle delle tre sorelle e dei loro figli, Jokha Alharthi tratteggia un vivido affresco dell’Oman di oggi, con le luci e le ombre che lo contraddistinguono. Grazie alla sapiente alternanza tra passato e presente, la narrazione scorre come un fiume in piena, animata dal desiderio di confrontarsi con antiche regole e infine sovvertirle.


     

    Khadija Abdalla Bajaber
    DIMORA DI RUGGINE
    (66thand2nd – Trad. di Alessandra Castellazzi, € 18)

    La giovane Aisha vive a Mombasa insieme alla nonna e al padre, un pescatore di origini Hadrami. Quando l’uomo scompare durante una delle sue temerarie spedizioni, Aisha salpa su una barca incantata fatta di ossa per provare a rintracciarlo.

    Come guida potrà contare solo su Hamza, un gatto erudito venuto dalla «Dimora di Ruggine», un luogo fiabesco e irraggiungibile, mai avvistato dai naviganti. Durante il viaggio la ragazza dovrà superare tre spaventosi mostri marini, e sopravvivere all’incontro con Baba wa Papa, il sovrano di tutti gli squali, prima di riuscire a trarre in salvo il padre e riprendere la sua vita da dove l’aveva lasciata. Invece, una volta tornata a casa, tutto sembrerà solo più bizzarro di prima, tra corvi parlanti, caproni e altri animali ficcanaso.

    Per sottrarsi alle pressioni della nonna, che vorrebbe vederla sposata, come si addice a una giovane della sua età, Aisha comincia a pensare che l’unica salvezza sia ripartire per mare in cerca della mitica Dimora di Ruggine.

    L’esordiente Khadija Abdalla Bajaber scrive un magnifico romanzo di formazione, pieno di avventure, episodi stupefacenti e svolte improvvise, impreziosito dal piglio femminista della sua eroina e dal ricco patrimonio di leggende custodito dalla sua gente.


     

    Alina Bronsky
    LA TRECCIA DELLA NONNA
    (Keller – trad. di Scilla Forti, € 16)

    Margarita Ivanovna è un’ex ballerina di discreta fama, una donna testarda e una matriarca tutta d’un pezzo. Con la sua famiglia, composta dal marito Čingiz e dal nipote Max, ha lasciato la madrepatria Russia per trasferirsi in Germania alla ricerca di una vita migliore. Ma al momento la loro casa è una residenza per rifugiati, dove Margo ha dato vita a un personale regime del terrore. Quando non è occupata a inveire contro il sistema scolastico o medico tedesco, contro i dolci locali e gli altri esseri umani con le loro usanze e religioni, cerca di proteggere l’amato nipote dai microbi e dalle influenze del mondo esterno. Con questo gran daffare però è l’ultima ad accorgersi che suo marito si è innamorato di un’altra…
    Per tutte le famiglie sarebbe l’inizio della fine, ma per Max e i suoi nonni invece è l’inizio di qualcosa di insolito e toccante.
    “La treccia della nonna” è un romanzo incantevole su una donna che tenta di trovare il proprio posto in una società che non comprende, su un uomo capace di controllare tutto tranne le proprie emozioni e su un bambino che diventa ragazzo barcamenandosi tra la follia del mondo degli adulti e la scoperta della propria indipendenza.