Sergej Lebedev
GENTE D’AGOSTO
(Keller – Trad. di Rosa Mauro, € 18,50)
Il giovane protagonista del nuovo e potente romanzo di Lebedev scopre casualmente le memorie della nonna Tanja nascoste all’interno di un volume di poesie di Konstantin Simonov, sei volte vincitore del Premio Stalin. Tra quei fogli cerca inutilmente tracce sui segreti di famiglia. Poiché i tempi sono quel che sono, per sbarcare il lunario si offre di ritrovare dietro compenso i luoghi di sepoltura di scomparsi, deportati ed esiliati. Una ricerca di fantasmi e verità inquietanti che lo conduce attraverso le sterminate regioni dell’universo sovietico, dove i segni delle antiche ingiustizie sembrano preparare il terreno per le prossime violenze.
Nel frattempo l’Unione Sovietica è scossa dal colpo di Stato che depone Michail Gorbačëv. È l’agosto 1991. La gente scesa in strada a protestare rimuove la statua di Dzeržinskij – il fondatore della Čeka – di fronte alla sede della polizia politica. E di lì a poco Boris El´cin giunge al potere. Forse è la fine di un passato di oppressione o forse solo un interludio prima della frantumazione del Paese, della comparsa improvvisa di ricchi oligarchi e dell’impoveri-
mento di molti.
Romanzo d’avventura, narrazione poliziesca …, «Gente d’agosto» conferma Lebedev come uno scrittore unico e originale che con il suo grande talento racconta luce e tenebra, speranza e disillusione della Russia del XX e XXI secolo.
Selma Lagerlof
BANDITO
(Iperborea – trad. di Luca Tapparo, € 19)
Quando Sven Elversson torna a casa in Svezia, dopo anni di aristocratica educazione inglese e una spedizione al Polo Nord, ad accoglierlo trova solo diffidenza e disgusto: per quanto si metta al servizio della comunità, tutti lo evitano. Hanno saputo che lassù, tra i ghiacci, in preda alla fame e alla disperazione, ha mangiato carne umana, la colpa più grave che si possa commettere, che va contro uno dei più radicati tabù della civiltà: la sacralità della morte. Per i cannibali non c’è pietà. Neppure il giovane parroco riesce a perdonarlo. Anzi, è proprio lui, appena arrivato con la bella moglie Sigrun dalle lontane terre natali per fuggire la maledizione che grava sulla sua famiglia, a denunciarlo pubblicamente e a bandirlo dalla sua chiesa. E sarà lei, l’angelica Sigrun, che conosce la solitudine delle donne vittime di mariti che le «amano troppo» per lasciarle libere di realizzarsi, a vedere in Sven quello che è: un uomo buono e tormentato. Ma anche in quel villaggio di pescatori irrompe con la sua violenza la Prima guerra mondiale. E davanti alle atrocità di quella carneficina, sorge l’inevitabile interrogativo: è più sacra la morte o la vita? È più colpevole chi non rispetta un cadavere o chi accetta l’eccidio di uomini, donne e bambini? Con il crudo realismo di chi ha visto gli orrori del conflitto, ma anche con l’arte di chi sa fondere cronaca e leggende, avventure e senso del sovrannaturale, Selma Lagerlöf racconta una storia di caduta e redenzione che è una profonda denuncia non solo contro la guerra, ma contro tutto ciò che attenta alla dignità, alla libertà e alla sacralità di ogni singola vita umana.
Gabriella Dal Lago
UTO E GESSO
(66thand2nd, € 15)
È notte. Due fratelli che hanno poco più di vent’anni sono seduti in una macchina ferma nella piazzola di sosta di un’autostrada, bloccati dalla neve. Uto e Gesso sono i loro nomi, o almeno, così è come li chiamano tutti.
Sono stati a cena dalla madre e dal suo nuovo compagno, ma non è andata bene. Uto accusa Gesso, il fratello maggiore, di essere un egoista, di concentrare su di sé ogni attenzione. Gesso si arrabbia e, nonostante la bufera di neve, decide di scendere dalla macchina per raggiungere a piedi la stazione di servizio lontana cinque chilometri. Lì lavora Emma, anche lei sui vent’anni, anche lei con una storia che vuole nascondere.
Quella stazione di servizio diventa una tappa sul percorso che condurrà Gesso al di là del guardrail, giù fino al bosco: il luogo da cui far partire le ricerche di un fratello che ha deciso di andare a perdersi. Sarà sufficiente urlare il suo nome in mezzo alle montagne per non far franare via tutto?
Gabriella Dal Lago in questo romanzo d’esordio toccante e sicuro scrive la storia di una notte che scivola nel passato e straborda nel futuro: Uto e Gesso racconta i fantasmi che sconvolgono il quotidiano e le persone che restano a custodirli.