Non sono poi molti i libri che cominciano con la morte del protagonista. Ancor meno sono quelli che, nelle pagine successive, evitano di scansare le perplessità del lettore rifugiandosi nei sicuri binari di un flash-back. Eva Baronsky, in questo suo primo libro, ha invece scelto una strada meno battuta e più rischiosa: il suo protagonista prima muore e poi risorge, oltre due secoli dopo.
Se si aggiunge che il protagonista è Wolfgang Amadeus Mozart, che muore trentacinquenne nel 1791 per riapparire ai giorni nostri, molti nasi cominceranno a storcersi. Con una trama del genere, questo libro – per usare il linguaggio alto dei migliori critici letterari – puzza di stronzata. È bello constatare, a lettura finita, che non è così.
[cro_callout text=”«Finché esisteva la musica poteva vivere in qualsiasi mondo.»” layout=”2″ color=”#891C09″]Intanto il protagonista, per quanto questo appaia paradossale, è ben caratterizzato. L’autrice si è evidentemente documentata sulla vita di Mozart e ha combinato queste sue conoscenze con una fantasia acuta e coerente. Ecco allora il buon Wolfgang scaraventato nel nostro tempo: magro e piccoletto (non arrivava al metro e sessanta), con gli occhi azzurrissimi, brusco nei modi ma dal linguaggio affettato, timido eppur ben consapevole del proprio genio, povero ma abituato a esser riverito, appena una vita fa. Eccolo affrontare una miriade di problemi pratici: dalla ricerca di un vaso da notte all’uso della metropolitana. Eccolo guardare con lo stupore di un bambino uno stereo, o un telefono. E poi eccolo di fronte a un pianoforte: e lì da minuscolo idiota diventare gigante, perché “finché esisteva la musica poteva vivere in qualsiasi mondo”.Divertente, a suo modo rigoroso, affollato di personaggi notevoli (il saggio violinista Piotr, il benefattore Liebermann, la seducente Anju), ambientato in una Vienna fastosa ma anche ai suoi margini, Il signor Mozart si è svegliato ha il difetto di una trama frammentaria. È più una serie di aneddoti che un racconto unico, anche se a tenere insieme la narrazione ci sono temi ricorrenti: una storia d’amore, la necessità di completare il Requiem, i concerti in cui regolarmente è impegnato.
Se amate la musica e vi va d’immaginare Wolfgang Amadeus (anzi, Amadè!) Mozart mentre al Blu Note di Vienna improvvisa su standard jazz, o mentre duetta con una misteriosa sassofonista, non fatevi scappare questo libro.