Buongiorno, Lunatici!
Eccoci qui di nuovo con i nostri aggiornamenti settimanali.
Che dire? La scorsa settimana, in linea con quello che si diceva nella newsletter precedente, siamo state di nuovo travolte dagli eventi magici, che si sono palesati sotto forma di uno sciame poetico che è cominciato con il mercoledì 14, data in cui abbiamo eccezionalmente ospitato, prima che iniziasse ufficialmente la nostra stagione, Paolo Agrati.
E di lì in poi è stato tutto un susseguirsi di Amici rimatori che ci sono venuti a trovare sul nostro satellitone.
Noi dal canto nostro abbiamo gestito il banchetto di libri che ha presenziato alla mega finalona dell’Atti Impuri Poetry Slam venerdì all’Imbarchino e sabato alla Gam. Immaginate l’emozione nel poter riassistere ai nostri amati poetry slam, immaginate la gioia immensa di rivedere (e riabbracciare, sì, siamo tutti vaccinati, se non tutti adulti) persone che non vedevamo da circa due anni (qualcuno anche da più tempo)! Una carica di energia e adrenalina che continua ancora a scorrere nei nostri cuoriciotti emotivi.
Anche perché l’invasione poetica non si è limitata a ciò. Siamo state veramente invase sabato a pranzo: 40 persone, con dehor e parte della sala interna occupate da giovani e meno giovani. Sembrava un matrimonio, ma di quelli belli, in cui davvero ti diverti perché i partecipanti son tutti amici e presi bene e hanno voglia di stare insieme e di condividere finalmente un evento tanto atteso! Le Lunatiche, neanche a dirlo, ne sono uscite con le ossa rotte e con le occhiaie a sesto (non più triplo) giro, ma decisamente raggianti. Finalmente!
E non è tutto, perché sabato, nonostante il pranzo oceanico, abbiamo poi anche presenziato come si diceva alla finalissima dell’Atti Impuri Poetry Slam alla Gam e abbiamo avuto modo di salutare chi non avevamo ancora visto e di conoscere due dei tre primi arrivati (uno dei tre avevamo già avuto modo di incontrarlo e ospitarlo sulla Luna). Finito il tutto, con una discreta fretta perché il Signor Gam ad un certo punto aveva prescia di mandarci via, smontiamo il banco alla velocità della luce, usciamo con carrellino e scatolone, salutiamo tutti. Ed è lì che accade quella cosa che ci fa ancora venire i brividi quando ne parliamo. Invece di ricevere un saluto in risposta, non si è capito bene chi abbia iniziato, tutto il popolo poetico che sostava fuori dalla Gam (e vi possiamo assicurare che erano davvero in tanti) ha preso ad applaudire a noi Lunatiche. Morale della favola abbiamo raggiunto il mitico pandino con le lacrime agli occhi. E ci siamo sentite riempire da un calore inspiegabile a parole, ma immenso e meravigliosamente avvolgente.
Ecco, diciamo che iniziare così il nostro settembre lunatico ci sembra di ottimo auspicio e non possiamo che sperare che così si continui!
Ora andiamo con gli appuntamenti della prossima settimana e i soliti consigli per i libri.