Ben ritrovato, Popolo Lunatico!
Come va? Dalle nostre parti tutto nella norma, e speriamo anche per voi. Continuano gli eventi sulla Luna, e continuiamo a consigliarvi di venirli a vedere, perché davvero abbiamo tante belle proposte, con tante novità in queste due settimane! Ma ci sarà spazio per parlarne nella sezione dedicata.
Ora veniamo a noi e a un avvenimento che ci è testè accaduto, non più in là di sabato scorso.
Eravamo di chiusura dopo aver ospitato la serata in programma, quindi ci aggiravamo intorno alla mezzanotte e mezza. Ovviamente pioveva, ma proprio a secchiate, tanto che Uzzi decide di recuperare un ombrello tra quelli dimenticati sulla Luna e portare la Nina (il fidato velocipede) a mano fino a casa, anche perché era gravata già dalla sua borsa e dalle borse della spesa, sì vuote, ma ingombranti. Un po’ di imprecazioni contro il clima avverso, due chiacchiere organizzative per l’indomani e Uzzi e Aila si salutano all’incrocio in cui Aila deve svoltare e Uzzi proseguire per casa sua.
Attraversando la sua parte di strada Uzzi si trova un suv a sbarrare la strada, come proseguimento delle strisce pedonali. Con un moto da fumetto, invece di circumnavigarlo, prosegue la marcia e con la ruota davanti da’ un buffetto al copertone del bolide in questione dicendo: paff! (Simulando con la voce un impatto che non si è mai verificato). Quindi circumnaviga il macchinone e una frazione di secondo dopo sente una voce alle sue spalle gridare isterica -proveniente da una ragazzetta piccoletta, biondina e piuttosto tamarra-: “S*****a! Ma che C***o fai???… Massimoooooo!” e si dirige a tutta birra nel risorante davanti al famigerato passaggio pedonale.
Uzzi quella sera evidentemente era molto stanca e aveva molta voglia di andare a dormire, perché invece di rispondere: “Sto cercando di godere di un mio diritto, ma ne sono impossibilitata dalla vostra auto parcheggiata incivilmente!” ha tirato dritto.
Aila intanto, attratta dagli schiamazzi della piccoletta in questione ha seguito la scena ed è rimasta nei paraggi per vedere cosa sarebbe successo. Ebbene, la piccoletta è uscita con il fantomatico Massimo (spesso, grusso e tamarro quanto e più di lei) e altri tre o quattro omoni muscolosi. E tutti si interrogavano cosa la Stronza (alias Uzzi) avesse fatto al prezioso mezzo di trasporto, osservando quali danni la ruota avesse subito. Dopodiché Massimo e piccoletta hanno preso il suv (togliendolo finalmente dall’attraversamendo personale: evviva!) e hanno cominciato a seguire Uzzi, che però nel frattempo era praticamente a casa, o comunque aveva svoltato e non era più in vista dei due energumeni.
Aila chiaramente si è preoccupata e ha seguito per un po’ il suv, poi si sono sentite con Uzzi che l’ha tranquillizzata: nessuna Uzzi era stata brutalizzata in quella scadente spaghetti fiction a tinte noir.
E tutto si è risolto con un bello spavento. Però ci ha fatto riflettere. E un tantino ribollire il sangue nelle vene. E ci ha riempite di una stanchezza e tristezza smisurate.
Punto primo: ci siamo trovate di fronte a chi, anche nel torto marcio, fa la voce grossa e pretende di aver ragione.
Punto secondo: la tappetta invece di pretendere ragioni da Uzzi stessa discutendole insieme di persona ha dovuto chiamare la sua appendice maschile per farsi valere.
Punto terzo: ci siamo rese conto che se anche Uzzi avesse risposto alla provocazione, fermandosi e intavolando una questione, non avrebbe cavato un ragno dal buco. Con la stupidità non si dialoga.
Ci rimane un aneddoto divertente da raccontare a conoscenti e amici, ma anche l’amaro in bocca: se il suv Uzzi l’avesse raggiunta? Se Uzzi si fosse messa a litigare? Saremmo ancora qui a riderne o ci sarebbe una stanza di ospedale ad ospitarla per curarne le ossa rotte?
Il dubbio resta e con il dubbio l’amarezza, appunto. Di vivere circondate da una gran fetta di umanità che ha deciso la bestialità, il sopruso, la prosopopea, la violenza, l’impunità come condotta al posto di civiltà, rispetto, dialogo, empatia, cordialità, confronto.