Vai al contenuto

Aprile, di libri un fiorire! | I consigli di aprile 2025

    Nadifa Mohamed
    I GENTILUOMINI DI FORTUNA
    (Fazi – Trad. di Silvia Castoldi, € 19) 

    Cardiff, 1952. Mahmood Mattan, un giovane marinaio somalo, è disoccupato e si è sistemato in una stanza presso un affittacamere di infima categoria: la moglie Laura – gallese, bianca – non vuole più averlo tra i piedi se non si decide a rigare dritto. Mahmood, però, non intende rinunciare ai suoi figli, a cui è molto legato, né alla sua donna e per provvedere a loro va avanti a piccoli furti e scommesse: ha un carattere orgoglioso, testardo, riottoso, ma è fiero delle sue origini e della sua storia; è analfabeta, ma è un poliglotta e un uomo d’esperienza. Tutto cambia, per lui, quando Violet Volacki, una negoziante ebrea della zona, viene brutalmente assassinata, e la famiglia offre una ricompensa di duecento sterline a chiunque fornisca elementi validi per trovare il colpevole. All’inizio Mahmood è convinto di poter ignorare le voci che cominciano a circolare su di lui: sarà pure un giocatore d’azzardo e un ladruncolo, ma non è un assassino. È un padre, è forte della sua innocenza e ha fiducia nella giustizia. Con l’avvicinarsi del processo, però, la sua prospettiva cambia, e il giovane uomo si trova a dover lottare strenuamente per la sua vita, con tutte le carte contro di lui: un’indagine scadente, un sistema legale disumano e un razzismo pervasivo e radicato nella società. All’ombra del cappio del boia, Mahmood inizierà a rendersi conto che anche la verità potrebbe non essere sufficiente a salvarlo.
    In questo romanzo potentissimo, meritatamente incluso nella rosa dei finalisti al Booker Prize, Nadifa Mohamed ricostruisce con grande cura la vera storia di Mahmood Mattan, l’ultima persona a essere giustiziata per impiccagione a Cardiff e la prima a essere riabilitata dopo che, nel 1998, fu dichiarato vittima di un caso di malagiustizia.


     

    Rosa Matteucci
    CARTAGLORIA
    (Adelphi, € 18)

    Torna Rosa Matteucci, «impietosa, feroce cantatrice del “nonostante”», come la definì una volta Carlo Fruttero, accostandola ai mani di Céline, Beckett e Thomas Bernhard. Questo nuovo romanzo, in bilico, come gli altri, sull’illusorio crinale fra comico e tragico, inizia con l’affannosa, tormentosa aspirazione di lei bambina a ricevere, come tutte le sue antenate e le sue simili, la Prima Comunione, per proseguire con la morte di un padre molto amato – sebbene molto scapestrato – e la sua sciamannata sepoltura. Nella scrittura, straziata e al tempo stesso grottesca, di Rosa Matteucci diventa comico perfino il viaggio, non solo interiore, che tale morte susciterà, alla ricerca di quell’antico Trascendente che il nostro tempo sembra aver smarrito: dall’India dei santoni ai Pirenei di Bernadette, dai gruppi di preghiera della Soka Gakkai a un’ardimentosa visita a un frate esorcista che, asserragliato in un eremo, vende messalini con audiorosario incorporato. Un vagabondaggio che culmina con la scoperta del rito tridentino, dove imparerà il protocollo delle genuflessioni, sempre rincorrendo una salvazione che pare rimessa in forse a ogni frase, a ogni respiro. Sino alla definitiva consapevolezza che è necessario accettare, e forse anche amare, la propria croce.


     

    Tristan Gooley
    LEGGERE GLI ALBERI
    (Il Post – Trad. di Stefania De Franco, € 20)

    «L’obiettivo di questo libro è immergerci così in profondità nell’arte di leggere gli alberi da imparare a trovare significati dove solo pochi penserebbero di guardare», scrive Tristan Gooley, che è stato definito da BBC “lo Sherlock Holmes della natura”, anche se il suo stile ha più a che fare con quello di Indiana Jones (e pure il cappello che spesso indossa). Ama perdersi e ritrovarsi, nei boschi come nella scrittura, mescolando osservazioni naturalistiche a citazioni letterarie e divagazioni curiose.

    Gli alberi infatti possono indicarci il sud, la presenza di un fiume e la direzione del vento, ma anche raccontare come si sono adattati all’ambiente in cui crescono, agli animali che hanno intorno e agli interventi dell’uomo: lentezza, curiosità e osservazione permettono di riconoscere una logica nel paesaggio e Tristan Gooley con questo libro non spiega solo le differenze tra forme di rami o foglie, ma trasmette un’attitudine che traspare da ogni viaggio, incontro o passeggiata che racconta.

    La traduzione è di Stefania De Franco e la prefazione di Isaia Invernizzi del Post.

    Leggere gli alberi – Una guida per capirli, dalle radici alle foglie è il quinto libro pubblicato da Altrecose, il marchio editoriale creato dal Post insieme a Iperborea dedicato alla conoscenza della realtà e a opere di “non fiction”.


     

    Daniel PennacStefano Bartezzaghi
    LE PAROLE FANNO IL SOLLETICO
    (Salani, € 14,90) 

    Tutti sappiamo che ‘BUTTARE UN OCCHIO’ o ‘CHIUDERE IL BECCO’ non significa necessariamente lanci di globi oculari che volano da una parte all’altra della stanza e che, anche volendo, non potremmo chiudere il becco, che sia con chiodi o supercolla, semplicemente perché non lo abbiamo. Sono ovviamente modi di dire. Ma cosa succederebbe se facessimo finta? Lollo, che ha sempre ‘la testa per aria’ dovrebbe recuperarla dal soffitto con una scopa, e quando la zia Frignola (sì, si chiama proprio così, è proprio il suo nome di battesimo!) si scioglie in lacrime – e credetemi, succede spesso – tutta la famiglia dovrebbe accorrere con stracci, scopettoni e mocio e asciugare quella grande pozza dal pavimento… Tante storie surreali e divertentissime per ridere insieme alla famiglia più buffa del mondo, e per buttare – appunto – un occhio sui giochi che si possono fare con i modi di dire e la nostra lingua. Se poi chi ce le racconta sono un magistrale scrittore che si chiama Daniel Pennac e un genio delle parole come Stefano Bartezzaghi, non possiamo che farci coinvolgere dal loro gioco scanzonato, divertente e appassionante.


     

    Fumiko Enchi
    SAIMU. I COLORI DELLA NEBBIA
    (Safarà – trad. di Maria Teresa Orsi, € 22)

    Dopo gli acclamati Onnazaka e Namamiko, l’ultimo romanzo dell’influente scrittrice giapponese nella sua prima traduzione mondiale.

    Nella quiete di Karuizawa Tsutsumi Sano, affermata scrittrice alla soglia della vecchiaia, riceve in dono una speciale pergamena illustrata: si tratta di un antico emakimono di epoca Heian che narra la storia della Grande Sacerdotessa di Kamo e a consegnarglielo è Kawahara Yukiko, anziana e misteriosa donna legata alla stirpe sacerdotale del tempio.
    Quando Yukiko muore, Sano scopre che il suo destino è ormai indissolubilmente legato all’esistenza dell’emakimono, sino ad allora tramandato segretamente di madre in figlia e accompagnato da un testo enigmatico scritto da un uomo «spinto suo malgrado da un amore troppo profondo». Il rotolo sembra infatti custodire in sé un potere seduttivo che non tarderà a manifestare una soprannaturale facoltà di possessione, trasformando Sano in una saiin capace di esercitare un’attrazione erotica dal potenziale tanto ammaliante quanto distruttivo. Con una narrazione potente e suggestiva, Saimu riesce nel delicato intento di dare voce alle infinite stratificazioni del desiderio femminile, consacrando il romanzo come culmine della maturità artistica dell’autrice.


     

    Sébastien Dulude
    AMIANTO
    (La Nuova Frontiera – Trad. di Camilla Diez, € 17,50)

    Thetford Mines, 1986. Una città forgiata dall’industria dell’amianto, dove la polvere si deposita ovunque, persino nei destini di chi ci vive.
    Steve Dubois ha nove anni, un’indole timida e una passione per i libri e la musica. Suo padre, severo e autoritario, vuole farne un uomo a sua immagine, forte, virile, insensibile. Sua madre trascorre gran parte delle giornate a letto, in preda a mal di testa inspiegabili e suo fratello maggiore, Daniel, è tutto ciò che Steve non è: indipendente, sicuro di sé, adorato dal padre.
    Poi arriva Poulin, un ragazzino di dieci anni pieno di vita e immaginazione, e tutto cambia. Insieme esplorano i boschi in sella alle loro bmx, costruiscono capanne sugli alberi e collezionano ritagli di giornale per il loro inquietante “album delle catastrofi”, un quaderno pieno di disastri e tragedie. E il 1986 di catastrofi ne ha molte da offrire: lo Space Shuttle Challenger esplode in diretta mondiale e Chernobyl avvelena l’aria. Sarà però un evento molto più vicino a segnare per sempre la vita di Steve, costringendolo a confrontarsi con il lato più oscuro dell’infanzia.
    Un romanzo intenso e struggente che cattura la fragilità della giovinezza e racconta l’amicizia come unico rifugio, la paura come ombra incombente e il momento in cui l’innocenza si spezza per cedere il passo all’età adulta.


     

    Maria Ospina Pizano
    QUI SOLO PER POCO
    (Edicola Ediciones – Trad. di Amaranta Sbardella, € 18) 

    Due cagnoline abbandonate trovano conforto nella reciproca compagnia fino a quando un nuovo esilio le costringe a ripensare il futuro. Lo sguardo di una tangara scarlatta in volo dagli Stati Uniti alle montagne andine lascia intravedere un’altra idea di frontiere e migrazione. Una scarabea approfitta al meglio del poco tempo che la natura le concede. Qui solo per poco è un testo insolito e di rara bellezza, che restaura la divinità del mondo animale, lasciando che l’uomo abiti in maniera periferica appena qualche riflesso di queste pagine. Né antropocentrico né antropomorfico, lo spazio liminale raccontato da María Ospina Pizano indaga diverse cronologie e differenti scale territoriali, decentrando lo sguardo e offrendo una prospettiva inedita sul nostro passaggio sulla terra.


     

    Sergio Garau
    RISOLZA
    (miraggi, € 20)

    risolza rivela come l’Intelligenza Artificiale si libererà degli umani, come il Ponte sullo Stretto crollerà la notte della sua inaugurazione, come una partita a tris finita male provocherà la guerra termonucleare globale. risolza attraversa a mani nude la Zona Rossa del G8 di Genova e del Covid19, la base militare di Quirra, le Odissee di oggi dall’Africa e dall’Asia. risolza propone sequel dei classici: Dante in una chat erotica e D’Annunzio sereno nel pineto. risolza racconta l’epopea di videogiochi come Pac-Man, Street Fighter, Super Mario e Space Invaders. risolza sbircia tra gli sms apocalittici del cellulare di dio, le notizie Ansa sulla riconquista di Nizza e sul nuovo papa donna: Petra I. risolza precipita con Alice e il BianConiglio nei meandri del BancoMatto, elenca annunci economici sulla fine dell’immaginario. risolza è una giraffa che ti morde se non compri questo libro.


     

    Gloria De Paoli
    FONDALI
    (Edizioni Zona42, € 15,90)

    Una donna assediata dalla malattia e dai fantasmi del passato.
    Una sgangherata comunità di vecchi raver.
    Una città, Torino, che emerge ben riconoscibile dalle rovine del suo presente.

    Fondali è il racconto di quel che rimane di Torino dopo la catastrofe. La storia di Rosalina, e della comunità che l’accoglie quando tutto sembra perduto.

    Ma Fondali è anche una riflessione sulla malattia, sulla sopravvivenza, e sulla necessità che abbiamo di fare festa, anche solo per celebrare il più piccolo successo, e della gioia capace di fare capolino anche nei momenti più atroci, se solo glielo permettiamo.

    Fondali è una storia di persone che si fanno comunità, una storia di cura e devastazione. Un romanzo emozionante come di rado capita di incontrare in certi ambiti.

    La scrittura di Gloria De Paoli è diretta, tesa, appassionante, e insieme all’amore per una città e per una scena musicale duri a morire, come del resto i protagonisti di Fondali, ci accompagna in una storia che ci parla di un domani che è fin troppo vicino.