Buongiorno Lunatici!
Come state? Vi siete svagati e riposati? Avete goduto del ponte lungo appena trascorso? Noi propiamente riposate non si può dire, però vero è che ci siamo divertite. E questo fa parte di quella dose di svago di cui tutti noi prima o dopo abbiamo bisogno.
Non ci siamo propriamente riposate perché Lunedì 24 siamo state invitate ad un matrimonio. Due nostri amici e amici del Luna’s, dopo 13 anni di stare insieme, hanno infine deciso di sposarsi. Il luogo era suggestivo: Il Feudo, che è un ristopub sito all’interno del castello di San Giorio, in val di Susa, piccolo ma grazioso borgo.
Siamo arrivate accarezzate da un ventaccio che non ha smesso di soffiare praticamente mai. Però la giornata era soleggiata e limpida. Gli sposi sono arrivati un po’ dopo noi invitati ed erano visibilmente emozionati: sorrisini nervosi coronavano i loro volti e c’era un certo impaccio nel muoversi, nel non sapere che fare, dove andare. Ma alla fine hanno preso posto nelle sedie davanti al banchetto dietro cui si ergeva il sindaco di San Giorio, che ha officiato la cerimonia in modo sobrio e spiccio, chiudendo il suo intervento in modo simpatico. I due sposi hanno letto le loro considerazioni su di loro, sul loro rapporto, sul motivo per cui dopo tanti anni avessero deciso di convolare a nozze, e sinceramente ci hanno strappato più di qualche lacrimuccia.
Poi siamo saliti nella sala grande dove tre lunghe tavole erano pronte ad ospitarci: eravamo tantini, non c’è che dire, e le ore sono trascorse lunghe tra il servizio delle pietanze, le chiacchiere con nuovi volti appena conosciuti. E poi si è dato via al momento musica in cui vari tra i partecipanti si sono esibiti in pezzi di vario genere. (Lo sposo è musicista, quindi un po’ ce lo aspettavamo).
Hanno deciso di donare come bomboniere delle piantine grasse, ognuna con tanto di cartellino recante il suo nome e frasi o pensieri che i due si sono scambiati nel corso di questi 13 anni…
Le considerazioni che ci erano balzate agli occhi subito sono poi venute fuori più compiutamente a freddo. La prima è quanto sia bello quando due persone scelgono con così tanta consapevolezza di compiere un passo così importante, dopo aver attraversato chissà quante burrasche, e lo facciano sempre con la stessa dose di amore e fiducia reciproca. La seconda è stata una sorpresa più che una considerazione, perché ci è parso quasi inverosimile trovarci in mezzo ad una maggioranza di estranei, ma riuscire comunque a parlare e a divertirci con quelli con cui siamo entrate in contatto. Una sorta di gli amici dei miei amici sono anche i miei amici (o lo diventano davvero in breve!). E poi la questione di regalare piantine, da far crescere, da curare, da veder mutare di aspetto e forma, da accudire amorevolmente: ci abbiamo visto un po’ la metafora di un rapporto di coppia, che va annaffiato, concimato, nutrito, e sempre con rinnovate energie e fiducia. E ancora il fatto di aver stabilito una data che apre le porte ad una commemorazione importante: il 25 aprile, giorno che festeggia la Liberazione e tutti quei bei valori di democrazia e rispetto che si porta dietro.
Una giornata bella nei fatti, in buona sostanza, ma bella anche nei contenuti, nei suoi significati più o meno nascosti.
E infine è bello constatare come il Luna’s Torta ci abbia regalato negli anni tante persone così, davvero speciali, davvero uniche nel loro genere, che è stata una fortuna incontrare, che è una fortuna continuare a scoprire nel tempo, che è una gioia festeggiare nei momenti importanti.