Ave, o Popolo Lunatico!
Come state? Che dite? Che combinate? Noi si è sempre sulla Luna, ma ogni volta in modo diverso. Date un’occhiata a tutto ciò che bolle in pentola e ci darete ragione!
Questa settimana la riflessione parte da un incontro con una serie di amici. Ormai, è risaputo, le Lunatiche hanno i loro anni sulle spalle: non troppi, per carità, ma non si è nemmeno più delle giovincelle. E le amicizie, specie le più durature, stanno lì bel belle a ricordarcelo. Possiamo a buon diritto affermare che abbiamo un buon numero di amici con cui ci si frequenta da più di vent’anni (oltre i venti, capite?). Ma ci sono anche amici che, sebbene siano più recenti, conosciamo da ben più di dieci. E poi c’è sempre spazio per i nuovi acquisti, ché in questa barca grande l’ospitalità vien facile di conseguenza.
Il motivo per cui vi parliamo di questi legami? L’altra sera pensavamo con quel gruppetto di facciotte sorridenti a cui vogliamo un bene del mondo che però continuare a vedersi, sentirsi, scambiarsi opinioni, condividere gioie, dolori, momenti di difficoltà e di festa, non sia poi così scontato. Quante strade diverse si intraprendono? Quanti percorsi di vita tenderebbero ad allontanare più che unire due o più persone? Miriadi! Crescere è cambiare. Aspetto, carattere, mentalità e gusti magari, ma a volte è anche cambiare casa, paese, lavoro, abitudini. Magari è creare una famiglia. E allora mantenere i legami di prima diventa difficoltoso. Far coincidere orari, giorni, luoghi è sempre più un puzzle in cui ci si barcamena più o meno bene.
Eppure… eppure questi Amici (e non a caso usiamo la maiuscola) sono lì, al nostro fianco, ancora come allora. E noi a nostra volta. Ed è emozionante scoprirlo, perché si scopre quanta dedizione, cura, tempo, amorevole solerzia si impieghi gli uni verso gli altri per fare in modo che la piantina seminata non vada a disperdersi fragile nel vento, nella pioggia, sopraffatta da zolle di nera terra, ma diventi un bell’albero frondoso con tanti rami, foglie e frutti rigogliosi, robusto abbastanza per resistere alle bordate della vita.
Degli Amici si conoscono a memoria i difetti, le ansie, le piccole buffe particolarità, quel pizzico di follia, la voce, la risata, il modo di muoversi e di rabbuiarsi o gioire. A volte è complicatissimo andare avanti. La pianta sembra lì lì per vacillare. Ma vale la pena combattere, perché il tesoro che riservano questi rapporti così unici è uno dei più preziosi che ci è dato conoscere.
Coltivate Amici, dunque, e la vita vi sorriderà!