

Manuela Marascio in UNA DI FUORI – Omaggio a Goliarda Sapienza
Attrice teatrale e neorealista, scrittrice affamata di parole e di vita, una delle piùcontroverse del Novecento, figlia di rivoluzionari antifascisti, talento poliedrico e personalità irriverente, a cent’anni dalla nascita Goliarda Sapienza non smette di emanare un fascino magnetico che trapassa le generazioni.
Una “scrittura dell’anima nuda”, politica e intimista al tempo stesso, la sua, che svela l’estrema problematicità dell’esistenza umana, ma anche la prospettiva di una vita migliore: osando, donandosi e rischiando persino, senza escludere sofferenze, ambiguità, bugie, contraddizioni, paure, desideri e delitti. «Goliarda non esiste. Lei è l’esistenza», dicevano di lei, scherzando, alcuni amici, intendendo un tratto della personalità che caratterizzava sia la donna sia l’artista catanese: mettersi sempre in gioco, con estrema passionalità, richiedendo a se stessa e agli altri un’autenticità pura esenza sconti.
Il reading-spettacolo vuole omaggiare l’artista attraversandone le pagine più vive, tra taccuini, opere autobiografiche e lettere, in dialogo costante con l’essenziale figura di Modesta, protagonista del L’Arte della gioia, romanzo postumo, rifiutato ripetutamente dagli editori finché Goliarda era in vita, e poi divenuto un caposaldo della letteratura contemporanea. «Goliarda non potrà vedere la sua Modesta in libreria. Ma so che il dolore non è più suo, è tutto mio per lei. Goliarda non è più qui. Però Modesta esiste», scrisse di lei il secondo marito, Angelo Pellegrino, che si spese per la pubblicazione dell’opera e per i dovuti riconoscimenti post mortem. Modesta, personaggio concepito nel decennio 1967-1977, rappresentava un modello femminile che mancava all’interno della letteratura italiana, una protagonista nella quale anche un uomo avrebbe potuto identificarsi, perché non legata a nessun connotato di genere aprioristico. Eppure era “troppo”, per l’epoca: troppo sessualmente promiscua, troppo anarchica nel rifiutare dogmi e sovrastrutture imposte, troppo scabrosa in pensieri e opere, troppo estranea a ogni
ordine morale. Troppo libera, forse.
Ed è proprio questo anelito di libertà, il fil rouge che scorre lungo lo spettacolo, seguendo le orme di un enfant prodige votata precocemente all’arte, che fa la partigiana a 17 anni, che ricerca il sapere nei libri divorati così come nelle esperienze più estreme, provando persino gratitudine verso le anime perse incontrate all’interno del carcere di Rebibbia; che sopravvive a due tentati suicidi e riacquista ferocemente la memoria compromessa dalle sedute di elettroshock, che fuma decine e decine di sigarette al giorno senza mai perdere il lucido e illuminante contatto con la realtà delle cose: «capii che sarei morta presto. Lo capii, senza sofferenza né paura, come ora che sto morta da tanto, e nessun rimpianto mi prende di quella che fu la vita».
I quadri narrativi si alternano a inserti non verbali, puramente fisici ed espressivi, com’è tipico dello stile di Manuela Marascio, autrice, interprete e regista dello spettacolo. Dalla sospensione delle parole viene così emanato l’effluvio di un’eroina santa e dannata, quella Goliarda-Modesta che è luce e tenebra, affascinante e tremenda, capace di una generosità vertiginosa ma allo stesso tempo mai dimentica di sé, delle sue pulsioni e dei suoi anche brutali desideri. Pura gioia di vivere, maestra della più antica e difficile arte della libertà.
Manuela Marascio, nata a Torino nel 1991, è attrice, performer, regista e drammaturga. Ha frequentato il
palcoscenico fin da bambina, affiancandovi lo studio della musica, della danza e dell’espressione corporea. Si è formata al Teatro Nuovo di Torino e attraverso seminari e masterclass di recitazione. Attualmente è inserita in
diverse compagnie locali (IPTI – Il Piccolo Teatro Instabile, Eleftherìa, Libere Gabbie, Bieffepi, Maison du
Théâtre, Non fate caso a noi, RTAMovie) che spaziano dalla commedia al dramma, dal teatro civile e di ricerca al
cabaret. Collabora con la Fondazione Casa del Teatro Ragazzi e Giovani e porta avanti alcuni progetti
indipendenti mirati allo studio e alla riscoperta di scrittori e drammaturghi tra Otto e Novecento. È membro del
collettivo Cabaresque Project, che attinge alla rivista e al vaudeville rivisitati in chiave contemporanea. Lavora
occasionalmente in produzioni audiovisive tra Torino e Roma. Insegna dizione, recitazione ed educazione al
movimento presso associazioni di promozione sociale. È laureata con lode in Letteratura, Filologia e Linguistica
italiana e sta conseguendo la seconda laurea al Dams.
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Info & Costi
Spettacolo con
FORMULA UP TO YOU
donazione minima:
5 euro a persona
Consumazione facoltativa e senza maggiorazioni.
L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti a sedere disponibili.
È possibile prenotare un posto al tavolo solo in caso si decida di cenare.
La CENA SPETTACOLOSA viene servita dalle 20.00, solo su prenotazione.
Info e prenotazioni: 011.6690577
Gli appuntamenti iniziano in orario